Innanzitutto partiamo con il chiarire che migliorare il tuo posizionamento Google è, senza dubbio, un processo che richiede tempo per osservare risultati significativi.
Non esistono bacchette magiche, anche alcuni metodi non convenzionali richiedono pazienza.
La parte positiva di tutto ciò è che lavorando sulla SEO del tuo sito puoi contemporaneamente accrescere anche le tue abilità personali.
Per migliorare la tua indicizzazione nei risultati di ricerca di Google dovrai allenarti nell’empatia verso i tuoi possibili clienti, scrivere in modo creativo, conoscere nuovi semplici strumenti online per conoscere quali parole usano gli utenti più frequentemente e tanto altro.
Insomma di sicuro scoprirai nuove parti di te inedite o assopite che usciranno dal letargo come un orso in primavera.
In questa guida piena di valore imparerai come iniziare con le strategie di posizionamento Google scrivendo articoli per il tuo Blog. Può essere una preziosa alleata anche se vuoi creare delle nuove pagine nel tuo sito o migliorare quelle attuali.
Sei pront@?
SCRIVI PER IL TUO PUBBLICO NON PER GOOGLE
L’errore più comune che fanno in molti è pensare in questo modo:
“Voglio arrivare primo su Google quindi seguirò meccanicamente tutti i requisiti che esso mi richiederà e arriverò matematicamente primo”.
Questo modo di pensare poteva essere corretto al 100% fino a qualche anno fa.
Ora come ora, con l’evoluzione dell’algoritmo di Google, ancora più equipaggiato di intelligenza artificiale user-friendly (che analizza parametri sensibili all’utente umano), basare la propria strategia solo sulla mera soddisfazione dei requisiti Google, non è più sufficiente.
È necessario infatti iniziare con un approccio umano-centrico.
Immagina.
Il tuo contenuto rispetta precisamente tutti i requisiti, ma a livello umano non suscita nessuna emozione. No buono.
Puoi ricevere tanti click grazie ad un buon posizionamento ma se l’interazione e il coinvolgimento con esso saranno bassi il tuo contenuto non sarà servito a nulla.
Ricordati: vogliamo che l’utente ci contatti e instauri un rapporto umano con noi.
Con questo approccio bene fissato in mente passiamo alla fase 1.
Ovvero trovare la parola chiave per cui vogliamo essere trovati.
Essa farà da stella polare che ci aiuterà ad orientarci durante il nostro percorso di stesura del contenuto.
CAMMINA CON LE SUE SCARPE PER TROVARE LA PAROLA CHIAVE
Cosa c’entrano adesso le scarpe con il migliorare il posizionamento su Google del tuo sito?
No, non dovrai comprare nessun paio di scarpe. 😁
Gli anglofoni usano proprio questo termine: “walking in someone shoes” (camminare nelle scarpe di qualcun altro) per esprimere il concetto di mettersi nei panni dell’utente.
In poche parole, pensa come se fossi uno dei tuoi possibili clienti per cercare la parola chiave vincente.
Porta l’attenzione sul tuo cliente tipo e chiediti:
Cosa cerca?
Che domande si pone?
Quali sono i problemi di cui è consapevole e vuole risolvere?
Quali sono, invece, i problemi di cui non è consapevole e dovrebbe portare la sua attenzione e risolvere?
| Se desideri maggiori approfondimenti su come svolgere questa importante fase ti consiglio il mio articolo “Come incrementare le vendite online (strategia e consigli)” clicca qui per leggerlo. |
Bene, ponendoti queste importanti domande stilerai una lista utile ad orientarti in un oceano di parole che sarebbe altrimenti troppo vasto da navigare senza una direzione precisa.
Usa pure la barra di ricerca di Google stessa per ottenere informazioni utili sul posizionamento.
Comincia a digitare le prime frasi relazionate al tuo prodotto/servizio che ti vengono in mente. E ad ogni frase controlla i risultati di ricerca, i suggerimenti di ricerca e le ricerche correlate.
Esempio:
“Esercizi per curare la sciatica”
“Come eliminare il dolore cervicale”
“Migliore ricetta per lasagne”
Ecc.
I risultati di ricerca
I suggerimenti di ricerca
E le ricerche correlate
sono tutte risorse troppo preziose per essere trascurate. E il bello è che sono totalmente gratuite ed intuitive.
Questi tre parametri sono come un sentiero da seguire.
Ti permetteranno di orientarti e capire quali sono le frasi o parole chiavi più ricercate dagli utenti senza l’uso di strumenti professionali.
La prima regola è: studia l’ambiente online come se fosse la mappa di sentieri di montagna già tracciati e cammina con le scarpe del tuo potenziale cliente.
LA PAROLA CHIAVE CHE APRIRÀ LA PORTA DELLA TUA CREATIVITÀ
Dopo aver camminato guardandoti un po’ intorno nella selva di risultati di ricerca ti sarai accorto che, come un cielo notturno, Google è costellato di possibili parole chiave.
Filtra tutto con una seconda scrematura, più precisa.
Ciò per decidere la parola chiave, una soltanto, la nostra stella polare, ricordi.
Essa ti guiderà e illuminerà il tuo cammino durante la creazione del tuo primo contenuto.
Bene.
Fai un elenco di tutte le parole papabili in un documento Excel.
Ti saranno sicuramente utili in un secondo momento per avere una visione più ampia per i contenuti futuri, risparmierai tempo.
Ora dovrai passare alla scelta della parola chiave su cui posizionarti tra le tante varianti e cominciare ad essere produttivo.
Come fare per scegliere?
Consulta il Volume di ricerca di ognuna di esse per scoprire quali sono quelle con il valore più alto.
N.B. (anche se non sempre valore più alto equivale alla scelta migliore, il perché lo vedremo tra poco).
IL VOLUME DI RICERCA DELLE PAROLE CHIAVE
Cos’è, quindi, il Volume di ricerca ti chiederai.
Esso rappresenta il numero di ricerche mensili in cui quella determinata parola viene ricercata dagli utenti attraverso la barra di ricerca Google.
Va a determinare, inoltre, anche la quantità di traffico (quante persone visitano il sito) che può generare il posizionamento Google in prima pagina per quella parola chiave.
Ottenendo questa informazione basilare potrai scegliere saggiamente il termine di ricerca che possiede un Volume di ricerca rilevante.
Occhio però a non cadere nella trappola dei termini generici.
IL BIVIO: PAROLE CHIAVE GENERICHE VS PAROLE CHIAVE SECONDARIE
Ovviamente parole generiche come ad esempio:
Come puoi notare nelle immagini qui sotto “Pasta al pesto” avrà un Volume di ricerca maggiore rispetto a “ricetta per pasta al pesto” (parola chiave meno generica).
Di primo acchito ti verrebbe da scegliere il termine di ricerca con un Volume di ricerca più alto, ma ricorda, non sei l’unico a puntare ad essere tra i migliori 10 risultati e migliorare il tuo posizionamento Google.
Parole chiave generiche che possiedono un alto Volume di ricerca sono anche quelle con la competizione più alta.
E competizione alta significa maggiore difficoltà nel riuscire a scalare la classifica di Google e posizionarsi nelle prime pagine.
Quindi come fare?
Niente paura, molte volte parole chiave generiche, nonostante abbiano un Volume di ricerca rilevante, possono rivelarsi anche inutili.
Infatti, anche se il traffico di utenti in entrata nel sito web può essere maggiore, non è garantito che ciò porti alla ricezione di più contatti.
Ricorda: il tuo scopo primario non è il posizionamento in sé, ma la ricezione di più contatti, richieste di preventivi e/o vendite dei tuoi prodotti o servizi.
Facciamo un esempio:
Fingiamo di essere i proprietari di un sito di ricette.
Ci accorgiamo che ci sono ottime possibilità di posizionarsi con contenuti relativi alla pasta al pesto.
Bene.
Senza esitazione mi dirai che sarà “pasta al pesto” la strada migliore da percorrere. Ha un Volume di ricerca alto.
Invece no, a meno che tu non sia una piattaforma già storicamente presente nel web. Ma non è il nostro caso.
Perciò valuta tutte le variazioni di parola chiave con minor Volume di ricerca ma che ti diano maggior opportunità di posizionamento.
Almeno all’inizio lascia da parte l’ego ed inizia con parole chiave secondarie.
Esse ti garantiranno un traffico medio di utenti più basso ma, essendo più specifiche, le probabilità che l’utente trovi ciò che cerca è più alta.
E troverà in te soluzione ai propri problemi.
Bingo!
Ora è il tempo di accertarsi al 100% che la nostra stella da seguire sia quella giusta.
VALUTAZIONE DEL SENTIERO: LA NOSTRA BUSSOLA
Come ogni ricercatore errante che si rispetti abbiamo bisogno di strumenti efficaci per orientarci.
Se la parola chiave è la nostra stella polare, per orientarci nella stesura del contenuto abbiamo bisogno anche di una bussola.
Uno strumento per riconoscere che tale stella (parola chiave) sia effettivamente quella giusta.
Molte volte alcune parole chiave possono sembrare più attraenti di altre, traendoci in inganno.
La nostra bussola sarà rappresentata da alcuni dei più famosi siti per misurare il Volume di ricerca medio e la difficoltà che comporta posizionarsi per una determinata parola chiave.
Il principale strumento gratuito che vi consiglio è SEOZoom.
Questo sito web Made in Italy vi permette di eseguire ricerche limitate con un account gratuito.
Per iniziare saranno più che sufficienti visto che avrai già scremato precedentemente la lista attraverso Google stesso.
Un altra risorsa gratuita che ti permette di fare ricerche approfondite è Ubersuggest.
La piattaforma di Neil Patel, uno degli specialisti SEO (Ottimizzazione per i Motori di Ricerca) più famosi in circolazione, è una buona soluzione, come SEOZoom, anche se a mio avviso è un po’ meno intuitiva da usare.
Quello che ha di positivo rispetto a SEOZoom è che ti permette di acquisire la piattaforma Premium con più funzioni per sempre, pagando una sola volta una esigua cifra.
Soluzione consigliatissima se vuoi fare sul serio.
PAROLA CHIAVE TROVATA? È ORA DI APRIRE LA PORTA DELLA TUA CREATIVITÀ
Una volta che riuscirai a incontrare la parola chiave che fa per te è tempo di cominciare a dare sfogo alla tua creatività.
Se ti trovi davanti al blocco dello scrittore non fissare inerme l’immacolato foglio bianco di fronte al tuo schermo.
Vai a cercare ispirazione negli articoli di altri creatori.
È importantissimo rendersi conto di cosa stanno scrivendo le altre attività: come si pongono verso il lettore (tono di voce), come suddividono il testo, le spaziature, la qualità del contenuto scritto e la lunghezza.
Cerca di studiare soprattutto i primi 4 risultati che vedrai nei risultati di ricerca. Se hanno raggiunto quel posizionamento, all’interno delle loro pagine si trova il segreto per arrivarci a tua volta.
Ma non dimenticare due cose importanti:
- Scrivi per i tuoi utenti non per Google (come già scritto precedentemente);
- Non copiare il contenuto, prendi solo ispirazione;
Google non ama i contenuti doppi, anzi li penalizza senza pietà.
Perciò se non vuoi incorrere in penalizzazioni già agli albori del tuo lavoro non copiare contenuto altrui.
Cerca invece di trovare qualcosa di innovativo, una nuova prospettiva che nessuno dei creatori nelle prime posizioni è riuscito a mostrare.
Il tuo contenuto dovrà:
- Contenere più volte all’interno del testo la parola chiave selezionata;
- Essere più completo della concorrenza;
- Meglio articolato;
- Possedere più parole degli altri articoli online in prima posizione;
- Essere privo di errori grammaticali;
- Avere linguaggio semplice alla portata di tutti;
- Evidenziare in grassetto le parole più importanti;
- Essere suddiviso in paragrafi e sottoparagrafi;
- Avere frasi corte e andare spesso a capo per evitare i “muri di parole”;
- Essere popolato da immagini ridimensionate e congrue al contenuto ( nel prossimo capitolo vedremo come fare questo);
- Se possibile avere un video relativo all’argomento (meglio se collegato direttamente a YouTube);
- Contenere collegamenti ad altre pagine del sito, meglio se ad articoli correlati;
- Contenere collegamenti in entrate e uscita;
- Possedere meta dati ottimizzati (lo vedremo più avanti nell’articolo);
Riassumendo: contenuto top e graficamente pulito ed ordinato.
Il mantra da ripeterti sarà:
“Do valore al mio utente e l’utente riconoscerà quel valore dandomi la sua fiducia.”
Alla fine quello che facciamo, la nostra attività, è mettere a servizio le nostre conoscenze per aiutare il prossimo a prosperare.
Se scriverai con questa attitudine i risultati non tarderanno ad arrivare.
OTTIMIZZAZIONE SEO DI BASE PER IL MIGLIOR POSIZIONAMENTO GOOGLE
TITOLI E STRUTTURA DELL’ARTICOLO
Una volta conclusa la stesura del contenuto e ricontrollato tutta la lista elencate nel paragrafo precedente e soprattutto se sono presenti degli errori ortografici è importantissimo suddividere il testo in:
Titolo Principale (H1) Sottotitoli (H2) e intestazioni secondarie ai Sottotitoli (H3).
Meglio ancora se questa suddivisione viene pensata a monte prima di scrivere l’articolo.
La struttura ottimale è la seguente:
Titolo Principale H1
Sottotitolo H2
Intestazione secondaria H3
Intestazione secondaria H3
Sottotitolo H2
Intestazione secondaria H3
…
Cosa importantissima, come all’interno del testo anche il Titolo H1, ovvero quello principale dell’articolo, dovrà per forza contenere la parola chiave che abbiamo scelto.
A cosa serve questa struttura?
Ad aiutare Google a comprendere la gerarchia di ogni Titolo.
E quindi la rilevanza del contenuto del Titolo stesso.
Dai una mano a Google e lui ti aiuterà 🙂
IMMAGINI COMPRESSE POCO PESANTI E DESCRIZIONE ALT
Le immagini sono una parte del contenuto su cui dovrai assolutamente porre molta attenzione.
Esse, infatti, possono fare una grande differenza tra il raggiungimento di un buon posizionamento Google o il fallimento.
Perché?
Hanno un grosso impatto sia sulla velocità di caricamento che sulla percezione visiva della pagina del contenuto.
Immagini che possiedono dimensioni troppo grandi gravano in modo considerevole sul caricamento della pagina che contiene il tuo contenuto.
Prima di caricarle nel tuo articolo è buona abitudine ridimensionarle.
Il dimensionamento consigliato è il seguente:
Peso: inferiore ai 150 KB
Misura foto: non inferiore gli 800 px o superiore i 1200 px (in larghezza).
Insomma no dimensioni esageratemente grandi comparate con la grandezza della pagina web.
Esistono vari strumenti online gratuiti per effettuare questa operazione.
Per sapere come ridimensionare al meglio le foto e ottimizzare la velocità del tuo sito web ti rimando ad una delle mie pratiche guide, scoprila qui.
Eseguito il ridimensionamento delle immagini ora non ci resta che caricarle nella libreria media del nostro sito web.
Fatto?
Bene, per aiutare Google a riconoscere di quale argomento parla il nostro articolo è importantissimo compilare i dettagli dell’immagine.
Il mio consiglio è quello di scrivere la parola chiave, varianti della stessa o sinonimi nei campi presenti nella schermata. (Vedi foto qui sotto)
1- Testo alternativo: inserire la parola chiave, variante, sinonimo;
2-Titolo immagine: inserire la parola chiave, variante, sinonimo e al posto degli spazi digitare i trattini alti ( – );
3-Descrizione: copia incolla ciò che hai scritto nell’Alt oppure se la descrizione viene visualizzata nel sito inserisci un testo che contenga la parola chiave;
Didascalia: (facoltativa) puoi anche lasciarla vuota;
URL DELL’ARTICOLO BEN OTTIMIZZATO
Che cos’è un URL?
Eccone un esempio:
https://massimilianolodde.com/manutenzione-del-sito-web-wordpress
Questo è un esempio di URL ben ottimizzato.
Esso solitamente (nella piattaforma WordPress) verrà automaticamente generato prendendo le parole scritte nel Titolo H1 separandole con trattini al posto degli spazi.
Se ciò non fosse assicurati che il seguente URL sia coerente con il contenuto e rispetti i seguenti requisiti:
- Deve contenere la parola chiave.
- L’URL deve rispettare la struttura logica del tuo sito web e non deve essere troppo lungo. Massimo 100 caratteri.
- Non deve contenere: numeri, stringhe di lettere sparse senza significato, punteggiatura (punti interrogativi, esclamativi, virgole ecc.), caratteri speciali (“_ ; ecc.) e soprattutto parole in lingua diversa da quella del contenuto sviluppato.
- L’unico carattere speciale accettato è il trattino alto “-“.
CONCLUSIONI
Ora che hai ottenuto le informazioni basilari per creare contenuti efficaci per il migliorare il posizionamento Google del tuo sito web è il momento di passare all’azione.
Segui questa guida e vedrai che con costanza e impegno i risultati arriveranno sicuramente.
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Grazie per la tua attenzione.
Alla prossima
Un abbraccio
Massimiliano